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In carcere chi evade più di tre milioni Online tutti i redditi dei contribuenti

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Messaggio Da Leonid Reznov Ven Set 02, 2011 9:10 am

In carcere chi evade più di tre milioni
Online tutti i redditi dei contribuenti
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In carcere chi evade più di tre milioni Online tutti i redditi dei contribuenti Tremo--180x140
Roberto Calderoli e Giulio Tremonti
MILANO - Subito in carcere chi evade più di tre milioni di euro.
Contiene, come previsto, un giro di vite anti-evasione il pacchetto di
emendamenti alla manovra messo a punto dal governo. La maggioranza ha
lavorato agli ultimi ritocchi e poi ha presentato le modifiche in
Commissione Bilancio al Senato (leggi).
La Lega parla di «manovra migliorata», mentre i ritocchi dell'esecutivo
non soddisfano gli enti locali né l'opposizione. E critiche piovono
anche da Confindustria e da alcuni esponenti del governo, perplessi in
merito alla redistribuzione dei tagli tra Comuni e ministeri. «Dovremmo
avviare il federalismo ma il federalismo con la manovra è morto» è la
denuncia di Vasco Errani, che ha giudicato come «fortemente negativo»
l'esito dell'incontro di Regioni, Province e Comuni con il governo. Gli
industriali hanno espresso «forte preoccupazione», apostrofando la
manovra come «debole e inadeguata». «Non c'è necessaria certezza sui
saldi», è il loro timore. «Con sei miliardi di tagli è difficile per i
ministeri andare avanti», ha denunciato Ignazio La Russa. Il Pd, ha
spiegato Pier Luigi Bersani, è pronto a fare la sua parte in Parlamento,
«ma il giorno dopo il governo deve andare a casa». Maurizio Gasparri,
dal canto suo, allontana l'ipotesi di un voto di fiducia. «Ci sono tutte
le condizioni per un confronto sereno», ha detto, assicurando che il
testo della manovra «sarà in aula martedì», come deciso dalla stessa
capigruppo.
LE MODIFICHE - La manovra cambia con la stretta sui reati
fiscali. «Qualora l'imposta evasa o non versata sia superiore a 3
milioni di euro non trova applicazione l'istituto della sospensione
condizionale della pena» prevista dal codice penale, si legge nelle
modifiche firmate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal
relatore Antonio Azzollini. Il pacchetto prevede inoltre che i Comuni
potranno pubblicare sui loro siti i «dati relativi alle dichiarazioni»
dei redditi (vota).
«Nella dichiarazione dei redditi i contribuenti dovranno indicare anche
le banche e gli operatori finanziari presso cui hanno rapporti», ha
anche precisato Giulio Tremonti in Senato. Servirà come «deterrente e
prevenzione», ha aggiunto il titolare di via XX Settembre, chiarendo che
i saldi della manovra di Ferragosto «restano assolutamente invariati».

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ E IRES MAGGIORATA - Salta, come già
annunciato, il contributo di solidarietà del 5% per i redditi sopra i
90.000 euro e del 10% per i redditi oltre i 150.000. Restano in vigore,
invece, le norme precedenti alla manovra di agosto che prevedevano una
misura analoga (tetto agli stipendi e non prelievo Irpef) per i
dipendenti del pubblico impiego e per i pensionati. Il pacchetto di
emendamenti del governo prevede inoltre una maggiorazione dell'Ires del
10,5% per le società di comodo. La maggiorazione sarà applicata sulla
quota del reddito «imputato per trasparenza».

ENTI LOCALI - Nelle modifiche studiate dell'esecutivo la
riduzione dei tagli agli enti locali è quantificata in 1,8 miliardi di
euro. Le minori entrate saranno parzialmente "coperte" dalla lotta
all'evasione. Il gettito derivante dalla cosiddetta Robin tax andrà
integralmente agli enti locali, mentre i ministeri rimarranno a bocca
asciutta. L'intenzione dell'esecutivo, hanno spiegato fonti del Pdl,
sarebbe quella di rimodulare una parte degli introiti che derivano dalla
Robin hood tax, cioè circa 1,8 miliardi di euro, andando ad incidere in
misura maggiore sui ministeri e non sugli enti locali. Inizialmente
l'idea era invece quella di destinare 900 milioni di euro agli enti
locali e 900 milioni di euro ai ministeri per ridimensionare i tagli in
manovra. La cosa ha fatto andare su tutte le furie gli enti locali. La
manovra «è ancora più insostenibile di come pensavamo», ha spiegato il
presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Complessivamente gli
enti locali «subiranno un taglio di 4,2 miliardi di euro». «Non c'è più
la riduzione della metà dei tagli, da 6 a 3 miliardi, che era stata
annunciata. Rimangono 4,2 miliardi di tagli e per la riduzione di 1,8
miliardi non ci sono certezze di copertura, salvo un vago riferimento
alla Robin Tax», ha aggiunto il presidente facente funzione dell'Anci,
Osvaldo Napoli,

«SI RISCHIA IL CONFLITTO» - Le perplessità degli enti
locali, quindi, restano. «I nuovi testi presentati sono assolutamente
non soddisfacenti e inaccettabili. Contiamo di avere ascolto anche in
sede parlamentare», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno al
termine dell'incontro tra la delegazione dell'Anci e il segretario del
Pd Pier Luigi Bersani sul tema della manovra. Il primi cittadino della
Capitale chiede che i testi vadano rivisitati. «Se non c'è la fiducia
c'è la possibilità di costruire in Parlamento anche delle modifiche
sostanziali», ha detto. Per i governatori nella manovra c'è «uno
squilibrio inaccettabile» tra i tagli allo Stato centrale e quelli alle
autonomie, tuona Vasco Errani. «Non vogliamo scontri - ha spiegato il
presidente della Conferenza delle Regioni - ma il governo deve mettersi
al tavolo per discutere i cambiamenti di qualità alla manovra,
altrimenti il conflitto sarebbe una scelta unilaterale». In un
comunicato firmato da Conferenza delle Regioni, Anci e Upi al termine di
una riunione nella sede del ministero per i Rapporti con le Regioni, si
legge che «il totale annullamento dei trasferimenti alle Regioni e i
tagli ai trasferimenti ai Comuni e alle Province non è solo un ostacolo
per il processo del federalismo fiscale ma si traduce in un impatto
fortemente negativo» sui servizi pubblici essenziali.

PICCOLI COMUNI - Il governo avrebbe anche deciso la messa a
fattor comune obbligatoria delle attività espletate dai comuni con
popolazione inferiore ai 1.000 abitanti che dovranno unirsi per gestire
tutte le funzioni amministrative. Escluse dalla norma le isole con un
solo comune, «i comuni il cui territorio coincide integralmente con
quello di una o più isole», e il comune di Campione d'Italia.

http://www.corriere.it/politica/11_settembre_01/manovra-vertice-maggioranza_f77b2afc-d49a-11e0-b70d-4333dfe15096.shtml
Leonid Reznov
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